Decreto Dignità: cos’è e cosa cambia

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Negli ultimi mesi si è parlato molto del Decreto Dignità, fortemente voluto dal Governo Conte e approvato in via definitiva dal Senato;

vediamo cos’è e cosa cambia per i lavoratori, che pochi anni dopo il jobs act voluto da Matteo Renzi si trovano ad avere a che fare con una nuova piccola rivoluzione in questo importante settore.

Reintroduzione dei Voucher

La misura forse più importante del nuovo Decreto Dignità è la reintroduzione dei Voucher, cavallo di battaglia del Governo Renzi e poi aboliti dal Presidente Gentiloni;

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i buoni lavoro interesseranno i settori alberghiero, agricolo e gli enti locali, e saranno utilizzati per pagare pensionati, studenti con meno di 25 anni, disoccupati e percettori di forme di sostegno al reddito, rimangono invece aboliti per quanto riguarda badanti, colf, donne delle pulizie e affini.

Riduzione della durata dei contratti a tempo determinato

Dopo la reintroduzione dei voucher, la misura del Decreto Dignità che ha maggiormente fatto parlare di sè è la riduzione della durata massima dei contratti di lavoro a tempo determinato da 36 a 24 mesi;

i contratti temporanei di durata superiore a 12 mesi dovranno contenere una causale, in modo che il datore di lavoro comunichi come mai non intende assumere a tempo indeterminato.

Decontribuzione per assumere giovani

Questo è sicuramente il punto più controverso della nuova legge, basti pensare che per anni lo stesso Ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha criticato duramente questa misura, anch’essa introdotta durante il Governo Renzi, poi abolita e ora reintrodotta da Lega Nord e Movimento 5 Stelle.

Il Decreto Dignità prevede agevolazioni fiscali per i datori di lavoro che assumono giovani di età inferiore a 35 anni con contratto a tempo indeterminato;

si prevede uno sconto del 50% sui contributi da versare per i tre anni successivi all’assunzione (con un tetto però pari a 3.000 euro l’anno).

Aumento dell’indennità di licenziamento illegittimo

In caso di licenziamento illegittimo il datore di lavoro non dovrà più corrispondere due mensilità per ogni anno lavorato dal dipendente, bensì quettro, con un minimo di sei e un massimo di 36 mensilità.

Gioco d’azzardo: controlli sui minori e pubblicità vietata

Il Decreto Dignità si occupa anche di gioco d’azzardo:

a partire dal 2020 le slot machine e videolottery dovranno essere dotati di lettore di tessera sanitaria in modo da scoraggiare il gioco da parte dei minorenni e, come già avviene per i pacchetti di sigarette, recheranno la dicitura Nuoce gravemente alla salute.

Sarà vietata la pubblicità anche indiretta a giochi e scommesse, sono previste multe in caso di violazione delle norme.

Fatturazione elettronica: rinvio in atto

Il Decreto Dignità tocca marginalmente anche l’area fisco, stabilendo il rinvio al gennaio 2019 dell’obbligo di fatturazione elettronica limitatamente ai distributori di carburanti ai soggetti IVA;

è prevista anche la proroga per tutto il 2018 della possibilità per le aziende di compensare crediti nei confronti delle pubbliche amministrazioni.

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