Maxi concorso 2018: cinquecentomila assunzioni statali

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Il sottosegretario al Ministero per la Funzione Pubblica Angelo Rughetti ha annunciato quello che è uno dei turn over più massicci della storia d’Italia nel settore statale: stando alle previsioni sono circa 500.000 i dipendenti pubblici destinati alla pensione, che saranno rimpiazzati tramite una serie di bandi che la stampa ha già ribattezzato “maxi concorso 2018”.

Andiamo a capire meglio cosa bolle nella pentola della Pubblica Amministrazione e quali saranno le categorie maggiormente interessate per quanto riguarda le nuove assunzioni di personale.

Rughetti: pensionamento record nei prossimi 4 anni

Il sottosegretario di Palazzo Vidoni Angelo Rughetti ha spiegato come 500.000 uscite dalla pubblica amministrazione entro 4 anni siano una cifra approssimata per difetto, poiché il numero potrebbe salire anche a 600.000 considerando altre cause di uscita (ad esempio il passaggio dal settore pubblico a quello privato);

prima che i bandi del maxi concorso 2018 siano pubblicati sarà tuttavia necessario sciogliere alcuni nodi, primo tra tutti quello relativo alla stabilizzazione dei precari e degli idonei da selezioni precedenti, circa 50.000 persone a cui era stato di fatto già promesso un posto di lavoro fisso e ancora non sono stati esauditi.

maxi concorso 2018

Scuola e sanità in cima alla lista del turnover

Stando all’elaborazione dati del Sole 24 Ore su dati Rgs la categoria pubblica con più over 60 è la scuola, con 165.187 unità ormai prossime al pensionamento;

segue la sanità con 79.859 unità, le regioni ed enti locali con 78.113 dipendenti , quindi i ministeri a quota 31.188;

a seguire nell’ordine università, agenzie fiscali, regioni autonome, enti pubblici non economici, enti di ricerca, magistratura, polizia, alta formazione artistica e musicale, presidenza del consiglio e forze armate.

Assunzioni in base alle effettive esigenze

Il maxi concorso 2018 non punterà a rimpiazzare uno per uno i dipendenti che andranno in pensione, ma seguirà piuttosto la linea tracciata dalla riforma Madia:

ci sarà innanzitutto un’analisi dei fabbisogni, poi si concentrerà il reclutamento sulle figure più legate alle esigenze ignorate dai vecchi organici e su quelle trascurate dai blocchi lineari del turn over nelle attività di prima linea con cittadini e utenti;

non si esclude la possibilità di tornare alla vecchia idea del concorso unico per la Pubblica Amministrazione centrale, già sperimentata con successo nel 2013.

Poche notizie riguardo ai bandi di concorso

Per il momento non è opportuno sbilanciarsi in previsioni sulle date di pubblicazione dei bandi di concorso, poiché si sa ancora ben poco, ma come sempre il consiglio è quello di tenervi informati, sia sulle pagine del nostro sito internet sia sulla Gazzetta ufficiale della repubblica, in modo da non farvi cogliere impreparati quando effettivamente saranno resi disponibili i nuovi posti di lavoro.

 

 

 

 

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