Voucher PrestO 2018 INPS – Come funzionano

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Ormai si sa, il governo Gentiloni ha eliminato i voucher così come erano stati pensati dal suo predecessore Matteo Renzi, ma hanno fatto il proprio ingresso sulla scenza del mercato del lavoro i PrestO, destinati a sostituire il buono precedente.

Vediamo in cosa consistono i PrestO, come avviene l’attivazione e come utilizzare il portale per accedere alle prestazioni, partendo dalle linee guida espresse nella circolare 107/2017, che contiene le indicazioni operative per l’utilizzo del nuovo lavoro occasionale introdotto dal decreto legge 50/2017 in sostituzione del lavoro accessorio retribuito con i voucher.

PrestO: la prestazione di lavoro occasionale

PrestO è una crasi che sta per prestazione di lavoro occasionale, che può essere richiesta in uno dei seguenti modi:

Libretto famiglia

Si tratta di un libretto prefinanziato che reca il nome del lavoratore, contenente titoli di pagamento del valore nominale di 10 euro l’uno, destinati a retribuire attività lavorative non superiori a un’ora di durata.

Possono richiedere il libretto famiglia tutte le persone fisiche che non esercitano attività professionale o d’impresa.

Contratto di prestazione occasionale

Esistono casi in cui non si può richiedere il libretto famiglia, ma ci si deve rivolgere al “classico” meccanismo del contratto di prestazione occasionale, rivolto a professionisti, lavoratori autonomi, imprenditori, associazioni, fondazioni e altri enti di natura privata, pubbliche amministrazioni.

voucher 2018 presto inps

Limiti economici dei voucher PrestO

Anche per il 2018 i limiti economici fissati per i PrestO sono i seguenti:

  • per ciascun lavoratore il totale dei compensi percepiti in questa forma non deve essere superiore a 5.000 euro;
  • per ciascun datore di lavoro, l’importo complessivamente erogati ai prestatori di lavoro non potrà superare i 5.000 euro;
  • per le prestazioni complessivamente rese da ogni lavoratore al medesimo datore di lavoro il massimo dei compensi consentito sarà di 2.500 euro;

i compensi vanno considerati comunque al netto di contributi, costi assicurativi e di gestione.

Altre limitazioni

Oltre a quelli economici esistono altri limiti all’uso dei voucher PrestO, vi elenchiamo quelli più comuni:

  • la prestazione lavorativa non deve superare le 4 ore continuative (nessun problema dunque per l’orario spezzato)
  • l’impresa utilizzatrice non deve superare i 5 addetti;
  • non si possono utilizzare i voucher nel settore edile, e in ogni caso non si devono svolgere attività pericolose (come attività nelle cave e nelle miniere);
  • l’utilizzatore non deve essere coinvolto nell’esecuzione di appalti di opere o servizi;
  • l’utilizzatore non deve aver avuto, con lo stesso lavoratore, da meno di sei mesi un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa.

Inoltre ogni datore di lavoro non potrà fare lavorare in questa forma un dipendente per più di 280 ore, doversamente scatterà l’assunzione obbligatoria dello stesso.

Come attivare i voucher PrestO

Anche per il 2018 i voucher PrestO andranno attivati tramite il portale INPS, o in alternativa tramite il contact center dell’Istituto, almeno un’ora prima che avvenga la prestazione d’opera;

per richiedere l’attivazione occorrerà essere in possesso di:

  • PIN INPS
  • credenziali SPID (il Sistema Pubblico di Identità Digitale)
  • CNS – Carta Nazionale dei Servizi

nel caso la prestazione non venisse resa (in pratica se illavoratore al dunque non viene chiamato o non si reca a svolgere la mansione) c’è tempo 3 giorni per comunicarlo a INPS, trascorso questo periodo il lavoratore percepirà comunque il compenso.

Quanto guadagna ogni ora il lavoratore?

Prima di concludere diano un’informazione più pratica, ma non per questo meno importante per chi lavora, ovvero quanto si guadagna con i voucher PrestO:

come detto l’importo versato è di 10 euro per ogni ticket, ma a carico dell’utilizzatore ci sono 1,65 € di contributi previdenziali, 0,25 € di premio per la copertura Inail e 0,10 € di oneri gestionali, questo vuole dire che la paga per l’anno 2018 è fissata in 8 euro l’ora, contro i 7,5 euro del meccanismo precedente.

 

 

 

 

 

 

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